Sonia Baglieri

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Bad – Michael Jackson

Nel 1987, esattamente 5 anni dopo il grandioso album “Thriller”, Michael Jackson sorprende il grande pubblico con “Bad”Michael capisce che sarà impossibile competere con se stesso e il ritardo con il quale esce questo album è il risultato di troppe paure del confronto con “Thriller” che si sta delineando più come un incubo, che come un clamoroso successo dell’inizio degli anni ’80

Bad – Michael Jackson

Il video di “Bad” è stato girato dal grande regista Martin Scorsese in una stazione della metropolitana di New York, che fu chiusa per una settimana… Le canzoni contenute nell’album, secondo me, sono ancora attuali, belle da ascoltare e da ballare… L’album inizia con la coinvolgente “Bad” con assoli di chitarra elettrica che caratterizzeranno non poco il suo stile musicale… La mia canzone preferita è sicuramente “The Way You Make Me Feel” con qualche tocco di funky qua e là che vivacizza il ritmo… Un calo di stile si tocca con “Speed Demon” ma solo una cosa passeggera perché dopo vi è la dolce e afro (e aggiungo un poco melensa) “Liberian Girl”… Dal risultato modesto il brano “Another Part Of Me”

Si arriva poi al duetto con Stevie Wonder con “Just Good Friend” ottima canzone da ballare e da ascoltare… “Man In The Mirror” è la prima canzone di MJ sui “problemi del mondo”… Il duetto con Siedah Garret in “I Just Can’t Stop Loving You”, un romantico R&B, innalza il livello generale dell’album e rimarrà nella storia… Ma i brani che spingono le vendite del disco sono “Dirty Diana”, brano dedicato Diana Ross e “Smooth Criminal”… brano in puro stile MJ… il cui video è un piccolo capolavoro di effetti speciali inserito nel film “Moonwalker” diretto da Jerry Kramer

“Bad” – Michael Jackson
1987 – Epic Records
Testi e musiche di Michael Jackson, eccetto dove indicato…

TRACKLIST
1. Bad – 4:08
2. The Way You Make Me Feel – 4:58
3. Speed Demon – 4:01
4. Liberian Girl – 3:53
5. Just Good Friends (feat. Stevie Wonder) – 4:07 (Britten, Lyle)
6. Another Part of Me – 3:54
7. Man in the Mirror – 5:19 (Ballard, Garrett)
8. I Just Can’t Stop Loving You (feat. Siedah Garrett) – 4:25
9. Dirty Diana – 4:53
10. Smooth Criminal – 4:17

“The Way You Make Me Feel” – Michael Jackson

 

Love At First Sight

Love At First Sight

“Sento di averla incontrata… Sai, hai provato quella sensazione? Ti senti come se l’avessi già vista prima, come se la conoscessi da sempre…”
(Dal film Blue Valentine)

“Vi sono secondi che durano secoli… Il colpo di fulmine è un secolo che dura un secondo…”
(André Dussolier)

“Love At First Sight”
Kylie Minogue – Capitol Records 2001

Il Doppio Segreto – René Magritte

“Le Double Secret”, 1927 – René Magritte

Ho visto e fotografato un po’ di tempo fa questo quadro esposto al Centre Georges Pompidou… il Museo d’Arte Moderna di Parigi… E’ sempre suggestivo trovarsi davanti ad un dipinto di René Magritte… diciamo che non capita tutti i giorni…

Rimasi estasiata davanti a questo dipinto… “Il Doppio Segreto”… Già il titolo è avvincente!!!… Cosa nasconderà mai quel volto umano?… Ironizzando sul tema lo intitolerei: “Giù la maschera!”… Il pittore, tranciando e spostando di lato la parte superficiale del volto, scopre una realtà ancora più oscura… Invece di chiarirci le idee… ci rivela una realtà ancora più misteriosa… che forse neanche il “proprietario” di quel volto conosce… Forse per questo il segreto è “doppio”… il segreto è inesplicabile sia al protagonista e sia a chi lo guarda… Quella parte misteriosa che ognuno di noi cela dentro… e che offre molteplici interpretazioni agli occhi di chi tenta di guardare nel profondo della natura umana…

E il segreto?… Quale potrebbe essere?… Forse il trauma che Magritte subì quando era bambino… il suicidio della madre… La parte infantile di lui, suppongo che venga fuori dai sonagli attaccati a quella cavità oscura… Considero i sonagli come simbolo di quella voglia di giocare che purtroppo viene spezzata in tenera età… Quel ricordo così doloroso che non si vuole raccontare agli altri… ma che purtroppo e quando meno te lo aspetti viene fuori implacabile… Come quando non riusciamo a trattenere le lacrime… e non vogliamo piangere o mostrarci deboli di fronte agli altri… e la disperazione mette in crisi la nostra “lucidità”

Che canzone associo a questo formidabile dipinto?… Parlando dell’apparente “sobrietà” dello stato d’animo degli uomini… subito mi viene in mente la canzone di Tanita Tikaram“Twist In My Sobriety”… Più si cerca di guardare dentro alle persone… e di sverlarne l’anima… e più le persone non si riveleranno mai per quello che sono in realtà… Noi stessi, sfido chiunque, teniamo sempre una parte nascosta che facciamo fatica a rivelare… “Look my eyes are just holograms… I don’t care about their different thoughts”… E’ un po’ la pretesa dell’uomo… cercare di capire gli altri… ma difficilmente si sarà disposti a dire tutto della propria storia… nascondendo magari alcuni momenti salienti del proprio vissuto… e correndo anche il rischio di apparire diversi da come si è veramente

“Twist In My Sobriety”
Tanita Tikaram – WEA Records 1988

What The Water Gave Me – Frida Kahlo

“What The Water Gave Me”, 1938 – Frida Kahlo

Guardare questo dipinto di Frida Kahlo, intitolato “What The Water Gave Me”… è come leggere una pagina del suo diario… Qui Frida scatena tutta la sua immaginazione… facendo affiorare sulla superficie dell’acqua diversi ricordi, pensieri, sognipresagi di mortecondizione di dolore fisico… e fantasie erotiche sfrenate… Interessante il punto di vista che l’artista offre allo spettatore… Lei distesa rilassata, immersa nell’acqua della sua vasca da bagno… chi osserva è attratto immediatamente dai suoi piedi… con le unghie laccate di rosso… e che sono la chiave di lettura dell’intero insieme… Con quell’alluce sanguinante la Kahlo vuole ricordare l’esperienza drammatica che ebbe… l’incidente stradale a causa del quale rimase gravemente ferita… e che la segnò sia come donna che come pittrice…

Nonostante questo stato di “annientamento fisico” lei non si arrese mai… In tutti i suoi dipinti viene fuori questo spirito di rivalsa nei confronti del destino… Il quadro sebbene esplicitamente surreale per i vari dettagli onirici che emergono… rivela episodi reali e non astratti… Perché?… Perché Frida era una donna concreta… un libro aperto… Non riusciva a nascondere le sue sensazioni… emozioni e desideri anche sfacciati che cercava di tramutare in qualcosa di tangibile… e di visibile agli occhi…

Dovremmo un pò tutti prendere esempio da Frida… Ci demoralizziamo troppo facilmente… e con la stessa facilità ci dimentichiamo di coloro che stanno peggio di noi… le persone che sono costrette a letto e che non possono viaggiare… se non con la loro fantasia, per esempio… Frida ci dimostra che gli esseri sensibili, emozionali, creativi… fino a quando il loro cuore batte… affrontano con coraggio l’esistenza… non smettendo mai di sognare, di fantasticare… di vivere!!!…

Cosa associo al capolavoro di Frida Kahlo?… Ebbene… all’inizio avevo una mezza idea di farvi ascoltare una canzone che per pura coincidenza ha lo stesso titolo del dipinto… si tratta di “What The Water Gave Me” un brano di Florence and The Machine… Il brano è ispirato al suicidio della scrittrice inglese Virginia Wolf… avvenuto in un fiume dopo essersi riempita le proprie tasche di sassi… Dopo aver tradotto il testo secondo me le parole non rispecchiavano per niente lo spirito della pittrice Messicana… anzi, tutto il contrario… Frida non si è mai arresa di fronte alle avversità… Lei rappresenta l’idea della donna tenace… che morde con passione la vita… Le difficoltà la rendono più forte… ed è proprio questa sua vitalità che la rende così speciale ed unica…

E allora… che canzone associo a questo quadro?… “Something In The Water” di Brooke Fraser… Una canzone che esprime la gioia di viverela felicità fatta di cose semplici… Possiamo essere felici con poco!!!… Dormire in un’amaca nelle notti d’estate… oziare nel letto alla mattina… “vestirci” di cose belle, come il sorriso, i gesti d’affetto… vivere la natura… ascoltare gli uccellini cantare… apprezzare la solitudine… sentire il sole che scalda la pelle… assaporare un bicchiere di vino rosso, da soli o in compagnia… amare con un pizzico di follia… e anche l’acqua che può sembrare un liquido insignificante e senza gusto… assumerà un altro “sapore”… il sapore della vita!!!…

Solo chi apprezza la vita… riesce a vedere qualcosa di straordinario nella semplice acqua!!!….

“Something In The Water”
Brook Fraser – Sony Records 2010

Art Official Age – Prince

Art Official Age è il trentratreesimo album concepito in studio dal musicista statunitense Prince… Pubblicato il 30 settembre 2014 dalla NPG Records, sotto una nuova licenza della Warner Bros. Records

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Art Official Age – Prince

Art Official Age è un doppio album dove Prince rifà se stesso navigando tra soul, funk e r’n’b… L’artista diventa più canonico, con qualche upgrade recente tra rap, musical, ballad… Prodotto, arrangiato, composto ed eseguito insieme a Joshua Welton, è il disco ideale per ripercorrere a grandi linee la carriera di Prince, riecheggiando antichi fasti… Ed proprio per questi motivi che non è stato accolto benissimo dalla critica… il fatto che riproponga suoni “loop” già ascoltati in passato in brani più famosi del suo repertorio, mettono l’artista in difficoltà davanti ad “orecchi più esperti” che avrebbero voluto qualcosa di più originale per inaugurare il grande ritorno a braccetto con la sua vecchia e controversa casa discografica Warner Bros. Records…  Trattasi di una sorta di concept con voce narrante, di Lianne La Havas, in cui Prince si muove con agilità tra sussurri, ancheggiamenti, urletti…. e “riff di chitarra” di cui ormai aveva fatto il suo marchio di fabbrica… Devo ammettere che il risultato è però abbastanza modesto… Detto questo, sia quando ascolto questo doppio album, come tutti i dischi di Prince che fanno parte della mia collezione… non posso non ricordare con affetto questo grande artista che ci ha lasciati troppo presto…

“Art Official Age” – Prince
NPG Records & Warner Bros. Records – 2014
Tutte le tracce sono scritte, prodotte e arrangiate da Prince e Joshua Welton

TRACKLIST
Lato A
1. Art Official Cage – 3:41
2. Clouds – 4:34
3. Breakdown – 4:04
Lato B
4. The Gold Standard – 5:53
5. U Know – 3:56
6. Breakfast Can Wait’ – 3:54
Lato C
7. This Could B Us – 5:12
8. What It Feels Like – 3:53
9. affirmation I & II – 0:40
10. Way Back Home – 3:05
Lato D
11. Funkroll – 4:08
12. Time
13. affirmation III – 3:27

“Art Official Cage” – Prince