Sonia Baglieri

Art Meets Music

M-E-S-A e la Street Art

Graffiti in Andalucia (Spagna)

post_6_pic1

M-E-S-A e la Street Art

M-E-S-A è un autore di graffiti spagnolo… I suoi dipinti sui muri hanno quel sapore nomade e ribelle… tipico di chi sceglie questa espressione artistica urbana… e personalmente ritengo che abbia un gusto particolarmente raffinato…

post_6_pic2

M-E-S-A e la Street Art

post_6_pic3

M-E-S-A e la Street Art

“Basta guardare qualcuno in faccia un po’ di più, per avere la sensazione alla fine di guardarti in uno specchio…” (Paul Auster)

La Street Art… cioè l’arte dei writers… si sta evolvendo velocemente… e grazie a questi nuovi talenti… i paesaggi spenti e grigi sono reinventati… riciclati… e sfruttati al meglio… Imbrattatori? o… Artisti?… Sono dell’idea che bisogna sempre considerare il contesto…

post_6_pic4

M-E-S-A e la Street Art

L’artista M-E-S-A è riuscito anche decorare con i sui disegni alcune costruzioni diroccate in mezzo al deserto del Sahara… a dimostrazione che l’Arte può arrivare negli angoli più sperduti del pianeta!

Guarda Il mio video sotto per scoprire i graffiti di M-E-S-A

The Velvet Underground And Nico

«Soltanto cento persone acquistarono il primo disco dei Velvet Underground, ma ciascuno di quei cento oggi o è un critico musicale o è un musicista rock…» (Brian Eno)

The Velvet Underground & Nico è il primo album dei Velvet Underground, gruppo musicale rock statunitense, registrato con la collaborazione vocale della cantante tedesca Nico nel 1966 e pubblicato nel 1967 dalla etichetta Verve Records. Il disco è considerato uno degli album più importanti, influenti ed acclamati della storia della musica rock, avendo gettato le basi per una moltitudine di generi venuti dopo (come punk, new wave, rock alternativo o post-rock) e avendo introdotto tematiche innovative nei testi che lo compongono, mai affrontate prima in maniera così esplicita in un brano rock, come la vita metropolitana, la perversione e la deviazione sessuale, l’alienazione urbana o lo spaccio e assunzione di droga

post_5

The Velvet Underground & Nico

Ho scattato la foto durante la mostra “Warhol è Noto”, a Noto in Sicilia… Opere provenienti dalla Collezione Rosini-Gutman… E’ la prima edizione originale del disco autografata da Andy Warhol

L’album venne prodotto da Andy Warhol, il quale ne disegnò la celebre copertina con la banana, inserita dalla rivista di critica musicale Rolling Stone al decimo posto nella lista delle “100 migliori copertine della storia”. The Velvet Underground and Nico è a volte chiamato “banana album” per via della copertina raffigurante una banana disegnata da Andy Warhol. Sulla copertina non compariva né il nome del gruppo né quello della casa discografica, ma solo la firma dell’artista. Le prime copie del disco invitavano chi la guardava a “sbucciare lentamente e vedere” (peel slowly and see)togliendo un adesivo si poteva vedere una banana rosa shocking (maliziosa metafora di un membro maschile). L’album ebbe una notevole sfortuna per la diffusione: la produzione venne fermata e tutti i dischi nei negozi vennero ritirati per l’alto costo della stampa (era stato progettato un macchinario apposito) e una successiva stampa ebbe dei problemi legali con il ballerino della Factory Eric Emerson in quanto una sua fotografia, tratta da un film di Warhol, era stampata sul retro dell’album senza che gli venissero pagati i diritti d’immagine. L’album venne nuovamente ritirato, e ciò contribuì a limitare il suo successo commerciale. The Velvet Underground & Nico ottenne un successo tardivo tanto che viene oggi considerato una pietra miliare del rock, un rock che Lou Reed ha sempre definito “per adulti”, dove all’opposto di musica come divertimento si predilige la musica come cultura. Mai prima d’ora un simbolo erotico così esplicito era stato usato per la copertina di un album, Andy Warhol seppe unire la sensibilità musicale dei Velvet e la sua sensibilità visiva, la trasgressione dei testi alla trasgressione dell’immagine…

Nel 2006 The Observer ha inserito “The Velvet Underground & Nico” al primo posto nella lista dei “50 album che hanno cambiato la musica”. Nel 2003 l’album fu inserito dalla rivista Rolling Stone al 13º posto nella lista dei “500 migliori album della storia della musica”… mentre il quotidiano britannico The Times lo inserisce all’11º posto nella lista dei “100 migliori album di tutti i tempi”

Sunday Morning
Dietro la serena descrizione di una calma domenica mattina, tranquillo risveglio dopo una notte di abusi di droghe, si cela un sentimento di paranoia e d’ansia strisciante che attanaglia il narratore della canzone. Il produttore Tom Wilson avrebbe voluto che a cantare il brano fosse Nico, ma Lou Reed volle cantarlo a tutti i costi lui stesso.

I’m Waiting for the Man
Uno studentello bianco si reca in un quartiere nero di Harlem a comprare dell’eroina dal suo spacciatore di fiducia che lo fa sempre aspettare. Farà dei brutti incontri prima di riuscire ad avere la sua dose. Un martellante piano boogie, contrappuntato da chitarre elettriche quasi punk, impreziosisce il brano. La parte finale del brano da inoltre spazio dal suono di un pianoforte che suona sempre la stessa nota.

Femme Fatale
Facciamo la conoscenza di una figura femminile algida, cinica e risoluta, che non si fa scrupoli a trattare i suoi spasimanti come giocattoli. Nico la interpreta sul disco alla perfezione. Lou Reed ha raccontato che la canzone fu scritta, dietro richiesta di Andy Warhol, ispirandosi alla figura di Edie Sedgwick.

Venus in Furs
Ispirata dalla lettura del romanzo Venere in pelliccia di Leopold von Sacher-Masoch, descrive un triangolo sadomaso non privo di amarezza esistenziale, tra due amanti e il narratore che li osserva nel loro perverso gioco servo-padrona. Il brano risalta per la violenta presenza della viola di John Cale.

Run Run Run
Ambientata a Union Square, un parco dove si incontrano gli spacciatori di droga a Manhattan. I protagonisti della canzone sono quattro delinquenti dai nomi bizzarri, forse transessuali, (Teenage Mary, Margarita Passion, Seasick Sarah, e Beardless Harry), appartenenti al mondo della droga di New York. Brano essenzialmente Rock n’ Roll con lunghi assoli di chitarra elettrica nell’intermezzo.

All Tomorrow’s Parties
Funerea riscrittura della favola di Cenerentola cantata da Nico; era la canzone del disco preferita da Andy Warhol. Lou Reed descrisse il brano anche come «una descrizione molto appropriata di certa gente che frequentava la Factory in quel periodo». Il brano è accompagnato da un pianoforte preparato su idea di John Cale che suona sempre la stessa nota. Del brano esistono due versioni, una pubblicata come singolo (lato B: I’ll Be Your Mirror), con la voce di Nico ben in evidenza raddoppiata su due piste, e una seconda con un missaggio più pacato e meno radiofonico.

Heroin
Cruda descrizione della dipendenza dall’eroina di un tossicodipendente. La descrizione dell’esperienza è raccontata nei dettagli più feroci, come l’ago che buca la vena, il sangue che entra nella siringa e la volontà di annullarsi completamente nella droga che diventa l’unica compagna di vita del protagonista.

There She Goes Again
Un ragazzo è tormentato dalla gelosia che prova per la sua ragazza che sembra non curarsi minimamente di lui e provare piacere a ferire i suoi sentimenti. Il consiglio di Lou Reed? Picchiarla. Il riff iniziale della canzone è ripreso dal successo del 1963 di Marvin Gaye Hitch Hike.

I’ll Be Your Mirror
Delicata canzone d’amore scritta da Reed per essere cantata da Nico. Dedicata al primo amore di Lou, Shelley Albin, e forse anche alla stessa Nico, con la quale Reed all’epoca ebbe una breve relazione.

The Black Angel’s Death Song
Sperimentazione sonora attraverso un massiccio uso del feedback e della viola distorta e lancinante di Cale. Il testo è un fluire di immagini onomatopeiche, nonsensi e associazioni verbali senza un particolare significato. Sulla canzone circola una celebre leggenda metropolitana confermata anche da Sterling Morrison… si dice che la sera stessa che i Velvet Underground suonarono la canzone per la prima volta in pubblico, furono licenziati in tronco dal proprietario del locale in cui si esibivano.

European Son
Dedicata alla memoria del primo nume tutelare di Lou Reed, il poeta Delmore Schwartz. Dopo un breve testo cantato sopra un convenzionale riff di chitarra e basso, un rumore assordante (simile al ruggito di una tigre in un catino, ma in realtà fatto da John Cale trascinando una sedia di metallo sul pavimento e poi facendola sbattere violentemente contro una pila di piatti di alluminio) ci porta a un brusco cambio di clima… una lunga coda strumentale a base di distorsioni e feedback di chitarra che sconvolse non poco il pubblico di allora.

“The Velvet Underground And Nico” produced by Andy Warhol
Verve Records 1967
Tutte le canzoni sono state scritte da Lou Reed, eccetto dove indicato.

TRACKLIST
Lato A
1. Sunday Morning – 2:54 (Lou Reed, John Cale)
2. I’m Waiting for the Man – 4:39
3. Femme Fatale – 2:38
4. Venus in Furs – 5:12
5. Run Run Run – 4:22
6. All Tomorrow’s Parties – 6:00
Lato B
7. Heroin – 7:12
8. There She Goes Again – 2:41
9. I’ll Be Your Mirror – 2:14
10. The Black Angel’s Death Song – 3:11 (Lou Reed, John Cale)
11. European Son – 7:46 (Lou Reed, John Cale, Sterling Morrison, Maureen Tucker)

“Sunday Morning” – The Velvet Underground And Nico

Sticky Fingers – The Rolling Stones

Sticky Fingers è un album discografico del gruppo rock britannico The Rolling Stones, pubblicato nel 1971. Raggiunse immediatamente le vette della classifica inglese e statunitense, rimanendovi per svariate settimane… Nel 2003 l’album è stato inserito dalla rivista Rolling Stone alla posizione numero 63 nella loro lista dei migliori 500 dischi di sempre

post_4

Sticky Fingers – The Rolling Stones

Ho scattato la foto durante la mostra “Warhol è Noto”, a Noto in Sicilia… Opere provenienti dalla Collezione Rosini-Gutman… E’ la prima edizione originale del disco autografata da Andy Warhol

In questo articolo parlerò della celebre copertina del disco, opera dell’artista Pop Andy Warhol… La cover è caratterizzata da un paio di jeans con evidente rigonfiamento all’altezza dei genitali… Inoltre nella versione vinile la cerniera era apribile… All’interno è presente il famoso Tongue & Lip disegnato dal designer John Pasche e la versione più spoglia della copertina col modello vestito solo di mutande, col rigonfiamento ancora più in mostra!… Le fotografie sono di Billy Name mentre il design, su indicazioni di Warhol, è di Craig Braun… La fotografia del “pacco maschile” stretto dentro un paio di attillati blue jeans, all’inizio fu creduta da molti fan appartenere a Mick Jagger, mentre invece il modello utilizzato fu Joe Dallesandro, attore dei film di Warhol

In Spagna, la copertina originale fu ritenuta troppo scandalosa e venne sostituita dalla non meno sinistra foto di un barattolo dal quale spuntavano delle dita femminili… inoltre Sister Morphine, per i riferimenti alla droga contenuti nel testo della canzone, fu tolta dalla scaletta dei brani e rimpiazzata da Let it Rock, una cover di un brano di Chuck Berry… Nel 1992, la pubblicazione in LP dell’album in Russia fu modificata… la foto del modello in jeans fu sostituita con l’equivalente al femminile per suscitare minore scandalo…

Nel 2003, il canale televisivo musicale VH1 ha nominato la prima versione di Warhol di Sticky Fingers la “migliore copertina di album di sempre”.

Sticky Fingers – The Rolling Stones
1971 – Rolling Stones Records, Atlantic Records and Virgin Records
Tutti i brani sono opera di Mick Jagger e Keith Richards, eccetto dove indicato…

TRACKLIST
1. Brown Sugar – 3:49
2. Sway – 3:51
3. Wild Horses – 5:52
4. Can’t You Hear Me Knocking – 7:14
5. You Gotta Move – 2:32 (testo: McDowell/Davis)
6. Bitch – 3:36
7. I Got the Blues – 3:52
8. Sister Morphine – 5:31 (testo: Jagger/Richards/Faithfull)
9. Dead Flowers – 4:03
10. Moonlight Mile – 5:56

“Brown Sugar” – The Rolling Stones